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La filosofia sociale e politica contemporanea sta mostrando un interesse particolare per le forme della relazione. Di fronte all'insufficienza del paradigma liberale e agli eccessi riduzionisti del comunitarismo, l'attenzione si è spostata sul carattere mobile e conflittuale di tali forme. D'altra parte, la trasformazione dello spazio societario, la cui storia risulta intimamente legata alle vicissitudini dello Stato-nazione moderno e all'erosione della sua sovranità, ha aperto nuovi interrogativi sui luoghi teorici, fisici e simbolici della relazione. Le strategie teoriche messe in gioco in tal senso sono state diverse: la nozione di riconoscimento e quella di transindividuale sono tra le più rappresentative. Uno degli obiettivi del testo - che raccoglie interventi di carattere filosofico, politico e sociologico - è aprire un comune spazio discorsivo tra questi due-paradigmi della relazione. A questo fine i saggi proposti, oltre a definire i rispettivi riferimenti teorici, ne mostrano i limiti, evidenziando il continuo riaprirsi del problema normativo, l'irriducibilità dell'Altro alla reciprocità relazionale, la pluralità genealogica dei concetti di transindividuale e riconoscimento, l'irriducibilità del politico a una dimensione formale della relazione sociale.